Usabilità, User Experience, Ergonomia
Usabilità:
Ergonomia cognitiva:
disciplina avente come oggetto di studio il miglioramento dell’interazione tra il sistema cognitivo umano e gli strumenti per l’elaborazione dell’informazione, in modo da soddisfare i bisogni dell’utente e perseguire il benessere dell’uomo. La nascita dell’Ergonomia Cognitiva si è avuta in concomitanza con lo sviluppo delle Interfacce informatiche, per le quali risultò importante studiare l’interazione uomo-computer in riferimento alle caratteristiche cognitive dell’utente (percezione, memoria, ragionamento, ecc.).
(definizioni tratte da ‘Glossario di
Ergonomia’, AA.VV., Ed. INAIL 2002)
La NORMA ISO 9241 parte
11 definisce l’usabilità come "efficacia, efficienza e
soddisfazione con cui specifici utenti raggiungono specifici obiettivi in
particolari ambienti". Questa norma fornisce una base per misurare e
per specificare l’usabilità, e giunge a dichiarare che i singoli
prodotti non hanno un’usabilità intrinseca, in quanto essa è
determinata:
1. Dalle caratteristiche
dell’utente;
2. Dai compiti (task) che esso svolge;
3. Dall’ambiente nel quale vengono svolti.
2. Dai compiti (task) che esso svolge;
3. Dall’ambiente nel quale vengono svolti.
Nielsen, uno dei più
noti studiosi in tale ambito, cerca di semplificare tale concetto
dicendo che si può parlare di usabilità quando in un prodotto, un ambiente
o un sistema si riscontrano le seguenti caratteristiche:
dicendo che si può parlare di usabilità quando in un prodotto, un ambiente
o un sistema si riscontrano le seguenti caratteristiche:
• facilità con cui si
impara a lavorare con il sistema;
• efficienza, determinata dal maggior livello di produttività possibile;
• facilità con cui l’utente riesce a ricordare le varie informazioni;
• minimo numero di errori compiuti dall’utente in interazione con il sistema;
• soddisfazione d’uso da parte dell’utente.
• efficienza, determinata dal maggior livello di produttività possibile;
• facilità con cui l’utente riesce a ricordare le varie informazioni;
• minimo numero di errori compiuti dall’utente in interazione con il sistema;
• soddisfazione d’uso da parte dell’utente.
Ergonomia:
termine derivante dal greco "ergon", lavoro, azione, e "nomos", legge, governo, coniato nel 1949 dallo psicologo gallese K.F.H. Murrell per descrivere una disciplina che persegue la progettazione di prodotti, ambienti e servizi rispondenti alle necessità dell’utente, migliorando la sicurezza, la salute, il comfort, il benessere e la prestazione umana. Si tratta di una scienza interdisciplinare che riguarda l’ingegneria, l’anatomia, la biologia, la fisiologia, la psicologia, la biomeccanica, la sociologia, ecc.
termine derivante dal greco "ergon", lavoro, azione, e "nomos", legge, governo, coniato nel 1949 dallo psicologo gallese K.F.H. Murrell per descrivere una disciplina che persegue la progettazione di prodotti, ambienti e servizi rispondenti alle necessità dell’utente, migliorando la sicurezza, la salute, il comfort, il benessere e la prestazione umana. Si tratta di una scienza interdisciplinare che riguarda l’ingegneria, l’anatomia, la biologia, la fisiologia, la psicologia, la biomeccanica, la sociologia, ecc.
L’ergonomia
fin dalle origini si contrappone in modo critico all’organizzazione scientifica
del lavoro (taylorismo) affermando che non è l’uomo che si deve
adattare al lavoro, ma il lavoro deve essere organizzato in modo da
rispettare le esigenze e i bisogni dell’uomo.
Progettare nel rispetto dei principi ergonomici significa progettare oggetti e processi "a misura d'uomo".
Progettare nel rispetto dei principi ergonomici significa progettare oggetti e processi "a misura d'uomo".
Ergonomia cognitiva:
disciplina avente come oggetto di studio il miglioramento dell’interazione tra il sistema cognitivo umano e gli strumenti per l’elaborazione dell’informazione, in modo da soddisfare i bisogni dell’utente e perseguire il benessere dell’uomo. La nascita dell’Ergonomia Cognitiva si è avuta in concomitanza con lo sviluppo delle Interfacce informatiche, per le quali risultò importante studiare l’interazione uomo-computer in riferimento alle caratteristiche cognitive dell’utente (percezione, memoria, ragionamento, ecc.).
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